La Fondazione Manarola in Piazza

L’evento di domenica scorsa, 9 settembre, ha riscontrato un grande successo. Presente un numeroso pubblico sia di persone locali che di turisti. Presentatore della serata, Luciano De Battè, membro del Consiglio della Fondazione, che ha aperto l’incontro, dopo la prefazione musicale di Andrea Paganetto, Graziano e Marius Nardini, portando i saluti del Sindaco di Riomaggiore, Fabrizia Pecunia, sostenitrice, nonché membro fondatore della Fondazione, del Presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre, Vincenzo Resasco e ringraziando i presenti, Assessore del Comune di Monterosso, Emanuele Raso e la Fondatrice dell’Associazione “Tu Quoque Vernazza”, Margherita Ermirio. Tra i vari interventi di alcuni membri del Consiglio della Fondazione citiamo quello di Sara Barani, che ha ricordato brevemente lo scopo principale della serata “fare un ringraziamento alle nuove imprese locali che hanno deciso di sostenere la Fondazione ed a quelle che, da ormai tre anni, rinnovano la loro adesione al programma di donazione”. Quest’anno sono stati 7.800€ i soldi ricavati grazie alla generosità di 54 aziende locali, testimonianza del senso di attaccamento al territorio e di utilità della Fondazione come strumento valido per proseguire nell’opera di ripristino e mantenimento del territorio.

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La serata è stata anche l’occasione per rendere pubblicamente conto ai soci di ciò che la Fondazione è riuscita a fare nei suoi primi quattro anni di vita; perché non possiamo mai dimenticare che la nostra è una Fondazione di Partecipazione, nata dal basso grazie alla donazione iniziale di 126 fondatori, senza il cui aiuto e supporto non saremmo qui questa sera”, afferma Claudio Rollandi, prima di citare alcuni dati tecnici. Volendo quantificare l’opera complessiva della Fondazione, considerando tutti i terreni che fanno parte della zona di sua competenza, si andrebbero a recuperare un totale di circa 11 ettari, da cui si produrrebbero 74.600 bottiglie, corrispondenti ad un ricavo lordo annuo di 1 milione di euro (prezzo medio a bottiglia di 15€). Quindi il processo di accorpamento, perseguito dalla Fondazione, nella fase di assegnazione dei terreni alle aziende agricole, in termini di incremento della produttività aziendale, è di estrema utilità. Rollandi conclude il suo intervento ringraziando il Parco Nazionale delle Cinque Terre, con cui la Fondazione ha stabilito un rapporto di solida collaborazione per l’intreccio dei vari progetti che sono stati realizzati; il Comune di Riomaggiore che si sta impegnando per trovare una sede alla Fondazione; l’agenzia Aesseffe di La Spezia; la Fondazione Carispe che porta avanti l’iniziativa Banca del Lavoro con il Parco; la Caritas Diocesana; la CIA; l’Università di Genova e l’Istituto tecnico per geometri di La Spezia. A conclusione dell’intervento di Rollandi, l’ex alunno Christopher Terenziani, della classe 5S dell’istituto per geometri Cardarelli, ha presentato un progetto di riqualificazione dei sentieri.

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Giancarlo Celano, che insieme a Lauro Bordoni, opera “sul campo”, si è soffermato sulla descrizione della giornata tipo di lavoro per far capire meglio ai presenti in cosa consiste l’operato della Fondazione, supportato anche dalla proiezione di alcune foto. “Si inizia, al mattino, con il decespugliamento per poter lavorare sui muretti a secco, senza i quali il territorio non starebbe in piedi. Gli utensili utilizzati sono sempre gli stessi: rampini, mazzetti, rastrelli, etc. Si lavora fino a mezzogiorno circa con una breve pausa in mezzo. Quest’anno purtroppo – prosegue Celano – ci sono stati rallentamenti e difficoltà a causa del caldo eccessivo, ma posso affermare con grande soddisfazione che la giornata di lavoro fa bene al cuore e al fisico perché ti fa pensare ad altro, allo splendore sempre sorprendente e mai banale della natura”.

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La Fondazione ha realizzato il suo operato soprattutto grazie alla generosità delle persone del posto, residenti o conoscitori ed estimatori di Manarola, ma dopo 4 anni, la Fondazione si sente pronta per il passo in avanti, ovvero allargare in numero di sostenitori ad un target internazionale e provare ad accedere a finanziamenti pubblici. Da qui nasce la realizzazione del video promozionale, grazie ai preziosi consigli di Gianluca Biavati, fundraiser, che ha deciso di aiutare la Fondazione in questo percorso. La proiezione del video, realizzato da Micheal Pasini e Daniele Sarbunk, è stato un momento magico e suggestivo per tutti i presenti: riprese aeree di paesaggi unici al mondo, il lavoro verticale dell’uomo, l’impegno fisico e mentale che la costruzione di muretti a secco richiede, scorci di panorami mozzafiato, le parole e l’amore che traspaiono in ogni fotogramma. L’obiettivo infatti è quello di suscitare nello spettatore, soprattutto internazionale, la vicinanza e l’amore per questa striscia di terra, dove si alternano case variopinte a vigneti coltivati su rocce a picco sul mare.

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Il Vice Presidente, Eugenio Bordoni ha riassunto, infine, le potenzialità che il progetto LIFE CLIMATE CHANGE, strumento finanziario UE per l’ambiente e il clima, porterebbe all’operato della Fondazione e come la Fondazione si sta adoperando per il raggiungimento dell’obiettivo. Il progetto avrà la funzione di limitare l’effetto dei cambiamenti climatici con tre principali interventi: la pulizia dei terreni abbandonati, la ricostruzione dei muretti a secco e il ripristino dei canali di scolo. Il Parco delle Cinque Terre si è reso subito disponibile a supportare il progetto in quanto occorreva un Ente Pubblico a fare da capofila. Inoltre, grazie al Parco, si sono trovati partner internazionali (in Spagna e in Grecia), che avevano presentato e vinto, negli anni precedenti, con un progetto simile (la Commissione assegna un punteggio più alto ai progetti replicabili). Molto importante anche l’inserimento nel progetto dell’Università di Genova, dipartimento DISTAV, e di Legambiente per l’attività di disseminazione e pratiche ambientali. Gli effetti che in caso positivo si otterrebbero? Se si dovesse vincere nell’arco di 5 anni si potrebbe tornare allo splendore di inizio secolo scorso, quando tutta la superficie era coltivata a vigneto. La richiesta è di 3,7 milioni di euro di cui il Parco sarà co-finanziatore. Le tempistiche: il 12 settembre ci sarà la presentazione di tutti i progetti in gara e la commissione si riserva 60 giorni per valutarli tutti ed emettere la graduatoria finale. In caso di esito negativo, il progetto è ripresentabile per i prossimi 2 anni. All’interno del progetto è inserito anche un corso per imparare l’arte dei muretti a secco (60 ore per 8 persone, per ognuno dei 5 anni) per tramandare questa capacità che altrimenti andrebbe persa.

 

La serata si è conclusa con la consegna delle Targhe e dei Diplomi da parte del Presidente della Fondazione, Fabrizio Capellini alle aziende locali. Prima dei saluti, il breve intervento del Presidente della CIA di La Spezia, Alessandro Ferrante che ha stigmatizzato ulteriormente il valore dell’opera della Fondazione, incoraggiando a proseguire l’attività.

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La musica ha trasformato l’atmosfera in un clima di festa collettiva, accompagnando il brindisi e il buffet finale, realizzato dai Partner Cooperativa Agricola Cinque Terre (per i vini) e La Dolciaria di La Spezia (per il buffet).

Questo è stato un evento importante e decisivo, anche per ricordare a tutti che “da soli si cammina veloci, ma insieme si va lontano”.